Mara Blasetti

Storia

Mara Blasetti è stata tra le prime donne ad assumere il ruolo di direttrice di produzione nell’industria cinematografica italiana che negli anni Sessanta vive un momento di grande espansione, attirando le major americane a girare del tutto o in parte film a Cinecittà e sul territorio nazionale.
Nata a Roma il 14 agosto 1924 da Maria Laura Quagliotti e dal cineasta Alessandro Blasetti, trascorre l’infanzia e giovinezza sotto il segno del “bellissimo gioco” del cinema; all’età di cinque anni è già sul set ad assistere alla lavorazione di Sole (1929), primo film del padre e successivamente partecipa alle inaugurazioni di Cinecittà e del Centro Sperimentale di Cinematografia, crescendo tra maestranze, attori e attrici.
La madre e la nonna materna hanno fortemente contribuito alla sua formazione culturale trasmettendole il piacere della lettura, dei viaggi e la conoscenza della storia dell’arte. L’idea educativa progressista di Maria Laura Quagliotti, prevedeva, oltre alla frequentazione della scuola pubblica, lezioni private di francese, tedesco e pianoforte. Se le elementari scorrono in tranquillità, l’entrata in uno dei migliori istituti superiori della città si interrompe dopo il primo ginnasio, quando Alessandro si rende conto – “con orrore” – che il liceo Torquato Tasso è misto. La scelta ricade quindi sull’istituto femminile Sacro Cuore di Trinità dei Monti, gestito all’epoca da suore francesi e riservato alle adolescenti dell’élite romana. Nonostante il dolore per questo cambiamento drastico, il rapporto tra padre e figlia si mantiene saldo e mentre lavora, il regista le permette di frequentare il set dove stringe amicizie con personalità di spicco come Goliarda Sapienza, Milena Vukotic, Valentina Cortese, Amedeo Nazzari, Vittorio De Sica, Gino Cervi, Osvaldo Valenti e Sophia Loren.
La vita sembra portarla lontano dal cinema, quando sposa l’ingegnere Rodolfo Venturoli nel 1943, durante una fase della Seconda guerra mondiale che pesa anche sulla famiglia Blasetti. Per sfuggire al reclutamento dei fedeli alla Repubblica di Salò, Alessandro Blasetti si nasconde sotto falsa identità nella basilica di S. Agnese, grazie all’intercessione del parroco Mario, fratello dello scenografo e pittore futurista Virgilio Marchi, mentre Mara e il marito, come molte altre persone, per sbarcare il lunario lavorano in una fabbrica che produce “padelle, fuciletti, giocattoli”.
Una volta concluso il conflitto, può concretizzare la sua “ambizione a fare la moglie, la madre, la padrona di casa” con la nascita del figlio Giorgio nel 1948, ma i coniugi decidono di separarsi dopo otto anni di matrimonio. Ferma nella convinzione di voler ottenere la propria indipendenza economica, non cedendo alle pressioni parentali di aiuto in ogni senso, Mara Blasetti “è scivolata dentro” alla carriera cinematografica “come se fosse la cosa più naturale del mondo”.
Nel 1951 si offre volontaria come apprendista sul set del film del padre, Altri Tempi (1952), vincendone l’iniziale diffidenza e rifiuto in virtù del sostengo ricevuto dai collaboratori storici del padre, Isa Bartalini, Luigi Filippo d’Amico e Gigi Vanzi, schieratisi (come altre volte accadrà in futuro) dalla sua parte. Ha lavorato al suo fianco per un decennio, ricoprendo via via ruoli di maggiore responsabilità. In veste di segretaria di edizione, assistente alla regia e infine di primo aiuto regista ha partecipato alla realizzazione di La fiammata (1952), Tempi nostri (1954), Peccato che sia una canaglia (1954), La fortuna di essere donna (1956) e Amore e chiacchiere (1958).
Durante le giornate di preparazione e ripresa di quest’ultimo film il direttore di produzione, Antonio Altoviti, nota la dedizione, il talento organizzativo e le abilità di mediazione interpersonale di Blasetti che verrà così assunta in qualità di ispettrice di produzione per il film Europa di notte (1959). Si tratta di una svolta fondamentale, un primo passo in un settore che può smarcarla dall’etichetta di “figlia d’arte” e migliorare le sue prospettive professionali. Veramente decisiva in questo senso sarà l’ultima esperienza sul set paterno con il film Io amo, tu ami (1961), entrando in contatto con i produttori De Laurentiis, in particolare con Luigi che, in qualità di organizzatore generale e direttore di produzione, ha modo di lavorare a stretto contatto con la recentemente impiegata ispettrice. Convinto delle sue doti e sapendo della sua padronanza in più lingue straniere, subito dopo la richiama a ricoprire lo stesso incarico per il film di Guy Hamilton, I due nemici (1961).
Comincia una nuova fase della sua carriera che la vede impegnata per i vent’anni successivi in produzioni di livello internazionale con la 20th Century Fox, la Paramount, la Columbia Pictures e la Compagnia Cinematografica Champion, proprietà di Carlo Ponti. In qualità di direttore di produzione o come organizzatore generale ha collaborato alla realizzazione di molti film tra cui: Darling di John Schlesinger (1965), Modesty Blaise di Joseph Losey (1966), The Adventurers di Lewis Gilbert (1970), What? di Roman Polanski (1972), Flesh for Frankenstein (1973) e Blood for Dracula (1974) diretti da Paul Morrissey e prodotti da Andy Warhol, Cassandra Crossing di George Pan Cosmatos (1976) e James Bond 007. For your eyes only di John Glen (1981).
Scarse invece le sue partecipazioni a produzioni italiane – il film per la televisione La volpe e le camelie di Silverio Blasi (1966), La più bella coppia del mondo di Camillo Mastrocinque (1967) e La linea del fiume di Aldo Scavarda (1976) – per motivi che Mara Blasetti ha denunciato in molte interviste e che ha ricondotto a una matrice di genere: “Una volta direttore, sono nate tutte le difficoltà del direttore di produzione donna”. In più occasioni troupe straniere chiedevano ai colleghi in Italia persone da ingaggiare per la ricerca di location e l’organizzazione produttiva, ma il nome di Blasetti veniva citato solo quando “i maschi erano tutti impegnati”. Non sono mancati casi di discriminazione anche in contesti internazionali. Grazie alla raccomandazione di un comune collaboratore, Jerry Bresler, Frank Ross la assume per la produzione di Mister Moses di Ronald Neame (1965). Benché Blasetti accetti entusiasta la proposta e si dedichi per mesi al progetto a tempo pieno, il produttore americano annulla il contratto e si rifiuta di pagarla perché sostiene che una donna non è in grado di gestire una location in Africa. Similmente, per il film Rappresaglia di Cosmatos (1973), l’incarico le viene sottratto a favore dell’organizzatore di produzione Marcello D’Amico, ritenuto più idoneo al tema bellico della pellicola in quanto uomo. In entrambi i casi le azioni legali si chiuderanno a suo sfavore, non riconoscendole il diritto di ricevere il compenso pattuito.
Mara alterna il ruolo di organizzatrice sui set cinematografici a quello altrettanto intenso nelle produzioni di shorts pubblicitari per marchi come Coca Cola, Pan Am e TWA Airlines, Suzuki, Toyota, Honda e Blue Jeans, spesso diretti da registi di chiara fama e con attori quali Giuliano Gemma, Audrey Hepburn e Sophia Loren.
Nel 1982, dopo il film Tempest, diretto da Paul Mazursky, con John Cassavetes, Gena Rowlands, Susan Sarandon e Vittorio Gassman, lascia la professione per dedicarsi alla cura dei suoi genitori. Nel 1989, chiamata da Caterina d’Amico insieme a Italo Zingarelli per sostituire quest’ultimo alla cattedra di Direzione di produzione cinematografica al Centro sperimentale di cinematografia, decide di accettare l’incarico per l’anno accademico 1989-1990.
Nel 2000, per celebrare il centenario del padre, crea il Comitato Alessandro Blasetti che, a partire dai documenti d’archivio, organizza una grande mostra sul regista presso il Museo di Roma in Trastevere e pubblica una monografia, 1900-2000: A. Blasetti, curata da Stefano Masi. Nel 2008, la sua decisione di confidare l’archivio paterno alla Cineteca di Bologna, intensifica la sua attività di promozione e di diffusione della memoria paterna che porterà avanti fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 2020.

Filmografia Mara Blasetti 

La filmografia è stata redatta confrontando le informazioni ricavate dai visti di censura, dalla documentazione presente nell’archivio di Mara Blasetti, da IMDB (Internet Movie Data Base) e, ove possibile, direttamente dai crediti presenti nei titoli di testa e di coda dei film.
Per la datazione delle opere cinematografiche si è preso come riferimento l’edizione italiana, a eccezione di Il leone del deserto (Lion of the Desert nella versione in lingua originale), a lungo non distribuito nel nostro Paese per censura. Pur mandato in onda per la prima volta su Sky nel giugno del 2009, viene rilasciato nel circuito cinematografico soltanto nel 2024. Lo scarto temporale tra l’uscita internazionale (1981) e quella italiana è quindi considerevole, al punto da far venir meno il criterio usato per la datazione.
Segnaliamo inoltre il particolare caso di Il quinto cavaliere è la paura (…a pátý jezdec je Strach nel suo titolo originale). Uscito nell’allora Cecoslovacchia nel 1965 senza riscuotere un gran successo di pubblico, il film viene selezionato per la distribuzione internazionale da Carlo Ponti e dal suo associato Moris Ergas. Tra le clausole previste per l’accordo emerge anche l’obbligo da parte del regista di realizzare scene aggiuntive, girate effettivamente a Roma con una troupe in cui Mara Blasetti ricopre il ruolo di direttrice di produzione.
Infine, il criterio utilizzato per l’organizzazione della presente filmografia è stato distinguere fra i ruoli ricoperti da Mara Blasetti nella realizzazione della varie opere.

Volontaria (non accreditata)

Altri tempi. Zibaldone n°1, 1952, regia di Alessandro Blasetti

Segretaria di edizione (non accreditata)

La fiammata, 1952, regia di Alessandro Blasetti

Tempi nostri. Zibaldone n°2, 1954, regia di Alessandro Blasetti

Assistente alla regia

Peccato che sia una canaglia, 1954, regia di Alessandro Blasetti

La fortuna di essere donna, 1956, regia di Alessandro Blasetti

Amore e chiacchiere. Salviamo il panorama, 1958, regia di Alessandro Blasetti

Ispettrice di produzione

Europa di notte, 1959, regia di Alessandro Blasetti

Io amo, tu ami…, 1961, regia di Alessandro Blasetti

I due nemici (The Best of Enemies), 1961, regia di Guy Hamilton

Unit manager

Cronache di un convento (The Reluctant Saint), 1962, regia di Edward Dmytryk

Production manager

I vincitori (The Victors), 1964, regia di Carl Foreman

Gidget a Roma (Gidget Goes to Rome), 1964, regia di Paul Wendkos

Location Manager

Darling (1965), regia di John Schlesinger

Production manager – Direttrice di produzione 

Modesty Blaise: La bellissima che uccide (Modesty Blaise), 1966, regia di Joseph Losey

La volpe e le camelie, 1966, film TV, regia di Silverio Blasi

Il quinto cavaliere è la paura (…a pátý jezdec je Strach), 1967, regia di Zbyněk Brynych

La più bella coppia del mondo, 1967, regia di Camillo Mastrocinque

L’ultimo avventuriero (The Adventurers), 1970, regia di Lewis Gilbert

The Martlet’s Tale, 1970, regia di John Crowther

Frammenti di paura (Fragment of Fear), 1970, regia di Richard Caspar Sarafian

Che? (What?), 1972, regia di Roman Polanski

Il mostro è in tavola… barone Frankenstein (Flesh for Frankenstein), 1974, regia di Paul Morrissey

Dracula cerca sangue di vergine e… morì di sete!!! (Blood for Dracula), 1974, regia di Paul Morrissey

La linea del fiume, 1976, regia di Aldo Scavarda

Production supervisor

Cassandra Crossing (The Cassandra Crossing), 1976, regia di George Pan Cosmatos

Associate producer

The Nativity, 1978, film TV, regia di Bernard L. Kowalski

Production manager – Italy

Il leone del deserto (Lion of the Desert), 1981, regia di Moustapha Akkad

Solo per i tuoi occhi (For Your Eyes Only), 1981, regia di John Glen

La tempesta (Tempest), 1982, regia di Paul Mazursky