Gaia Gorrini

Aiuto regista, produttrice, regista

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Biografia

Gaia Gorrini ha vissuto da sempre dentro il mondo del cinema. Discendente del grande produttore Giuseppe Amato e nipote di Carlo Pedersoli (in arte, Bud Spencer), frequenta i set fin da bambina, tanto da innamorarsi di quell’atmosfera frenetica ed esaltante.

Dopo il liceo, frequentato a Parigi, si iscrive all’Ecole Nationale Louis Lumière, ma dopo un anno abbandona i corsi per immergersi direttamente nella pratica del lavoro cinematografico a Roma.
Il primo set che frequenta come volontaria è Don Camillo (Terence Hill, 1983), dopo il quale comincia a ricoprire con molta versatilità vari ruoli di maggiore responsabilità: assistente segretaria di edizione, assistente costumista, assistente aiuto regista e aiuto regista – per lungo tempo suo compito principale – inizialmente per Carlo Vanzina (La partita, 1988; Le finte bionde, 1989; Tre colonne in cronaca, 1990), poi, fra gli altri, per Leonardo Pieraccioni (I laureati, 1995; Il ciclone, 1996) e Ermanno Olmi (Cantando dietro i paraventi, 2003; Centochiodi, 2007). 

Per il suo contributo a Il postino di Michael Radford (1994) vince il Director’s Guild Award come miglior aiuto regista. A questo ruolo, si aggiunge in seguito anche quello di casting director, sia per il cinema (Amore a prima vista, Vincenzo Salemme, 1999; Scusa ma ti chiamo amore, Federico Moccia, 2008) sia per la pubblicità (Danone, Candia, Firenze Italia 90). 

Come regista ha girato serie tv e cortometraggi, fra i quali Flat (Miglior regia alla Rassegna Castelli in corto) e Il fidanzamento di mia madre (Premio della Giuria al Fano Film Festival).
Ha fondato, insieme al cugino produttore e regista Giuseppe Pedersoli, la Arietta Cinematografica, con la quale ha prodotto nel 2020 il documentario La verità su La dolce vita (Giuseppe Pedersoli).